domenica 3 marzo 2013

La porta delle fiabe: i muri di Azzinano!

I ragazzi girano in tondo allegri e spensierati.
Piccole anatre sembrano danzare nello specchio d’acqua.

Il sole, alto nel cielo, sorride benevolo e illumina un pugno di case e un campanile immerso nel verde.
Un mondo ideale!

Peccato sia solo un bellissimo affresco sul muro.

Azzinano è una piccola conca sotto il monte Pelato, pochi chilometri da Teramo, balcone privilegiato al cospetto della dolomia del Gran Sasso, notevole esempio di integrazione fra arte e paesaggio.

La visita diventa un viaggio gioioso attraverso i giochi dei bimbi, ma anche degli anziani col tressette al bar, delle donne che cantano allegre, mentre spandono panni al sole.
Un mondo di cartoni animati in policromia che coinvolge il visitatore.

Un fascino che attornia, armonioso, tutti i muri colorati di questo minuscolo villaggio incantato che avrebbe affascinato anche Stendhal.

Le donne, al mio arrivo, sono radunate in piazza.
Una rammenta calzini, l’altra ricama corredi. Sembrano api laboriose.

Gli uomini discutono sotto l’ombra di una quercia antica.
Le bimbe improvvisano improbabili mercatini di fumetti e giochi usati mentre un grosso cane e un piccolo gatto si guardano tolleranti.

Le opere sui muri evocano la parte più bella della vita, quella del divertimento, dei giochi di un tempo, quando tutto nella vita era più semplice.

La dolce Annunziata Scipioni, pittrice che tanto lustro ha dato alla Valle Siciliana, sembra qui abdicare ai temi del lavoro dei campi e ai vivaci affreschi della terra, per tuffarsi nel mondo incantato dei giochi innocenti di povera gente che un tempo si accontentava di nulla o poco, che viveva di sogni e fratellanza.

Il borgo si anima tra aquiloni, schiuppitte, carriole, mosca cieca, nascondino.
Una brezza invitante, proveniente dal bellissimo scenario del Gran Sasso, porta odori di terra.

Sotto un caratteristico “sporto” l’affresco gioioso dei bimbi che giocano a rimpiattino si insinua tra le finestre e al di sotto di una di esse, i calzini appesi altro non sono che il simpatico delirio di un artista.

Tra i tetti e le facciate, in lontananza un glicine occhieggia sul muro.

Guardo diffidente… è troppo colorato … sarà affresco o realtà?
M’invitano a bere un bitter.

La signora in gioventù doveva essere un incanto perché ha ancora l’incarnato bianco di velluto, corvina nei capelli, occhi azzurri.
Dentro casa sembra continui l’ambientazione fiabesca.

Tutto sa di antico preservato: la brocca con dentro l’acqua per lavarsi, ricordo di un tempo che fu, la gondola di Venezia che si accende di sera, il cassettone per le provviste e la vecchia cristalliera con dentro il servizio delle grandi occasioni, il tavolo in marmo della cucina e poi i libri d’epoca e una inedita “Storia d’Italia” della Einaudi con in copertina, Muzio Scevola e la sua mano infuocata.

Che bella la passeggiata ad Azzinano!

Nessun commento:

Posta un commento