C’è una parte d’Abruzzo, nel cuore del Parco Nazionale più vecchio d’Italia, che meriterebbe di essere conosciuta per le sue bellezze naturali e per la storia che custodisce.
Questa è una delle parti più selvagge della regione: Villavallelonga e la vicina Collelongo, offrono più di uno spunto per vivere una giornata indimenticabile in qualsiasi stagione.
Villavallelonga è uno dei centri turistici più importanti, immerso in uno stupendo paesaggio fatto di faggete e praterie e le escursioni possibili, da fare in ogni stagione sono praticamente infinite.
In inverno si pratica sci di fondo o cammino con le classiche racchette ai piedi, in estate si percorrono sentieri escursionistici di rara bellezza.
Forse, però, è l’autunno con le sue giornate ancora miti e i suoi colori ineguagliabili, che possono entusiasmare al massimo chi ama la natura.
È consigliata una visita al Centro dell’Orso del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Vivono dentro la grande struttura, in stato di semi libertà, due esemplari di plantigradi, Yoga e Sandrino, conosciuti simboli viventi dell’area protetta.
Gli orsi del Parco hanno bisogno di grande tutela essendo ormai ridotta la loro presenza, in circa cinquanta esemplari di cui alcuni in cattive condizioni di salute.
Alla fine degli anni ’60, la popolazione dell’orso bruno marsicano si attestava sugli oltre settanta esemplari.
Il rischio estinzione è più che mai reale.
Negli anni ’70 e fino al primo decennio del ’90, questi animali sono stati barbaramente cacciati a suon di pallettoni, da allevatori senza scrupoli convinti che costituissero un pericolo per il bestiame.
Molti esemplari furono avvelenati prima che si capisse che i giganti della foresta dalla corporatura tozza, che eretti raggiungono quasi i due metri, altro non volevano cibarsi che di radici, frutta, bacche e minuscoli animali.
La passeggiata in questi luoghi può far scoprire altri animali che popolano la fantasia dell’uomo: cervi, lupi, camosci, gatti selvatici, tassi, volpi e donnole.
In poco più di mezz’ora di auto da Villavallelonga si raggiunge la fantastica e fiabesca valle dell’Aceretta e ci si regala ore di pieno contatto con la natura più intatta.
In questi luoghi si rifugiavano grandi uomini quando c’erano da prendere decisioni importanti, come papa Wojtyla o Aldo Moro.
Tornando a Collelongo, è vivamente consigliata la visita al sito archeologico italico- romano di Amplero con le necropoli da cui sono stati rinvenuti importanti reperti di tombe con corredi funerari e il Museo di civiltà contadina, tra i più completi dell’Italia centrale.
Si arriva in questi luoghi attraverso la A 25 uscita Avezzano, poi seguendo la provinciale Ultrafucense da Trasacco.
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