Parlando di Teramo e del suo territorio, c’è bisogno di riflettere sulle sue origini e sul suo essere una città vecchia di diversi millenni.
Se dovessi presentare la mia città a ipotetici visitatori rimarcherei comunque il fatto che la sua nascita risale a 350 mila anni fa, nella cosiddetta età paleolitica o della pietra grezza.
Abbiamo reperti che lo testimoniano dal centro città e fino alle montagne gemelle, nel cuneo delle gole del Salinello con le grotte di S. Angelo e Salomone.
Anche la successiva età del neolitico o della pietra levigata è ben rappresentata nella Val Vibrata, attraverso il sito archeologico di Ripoli dove è stato scoperto quello che era un piccolo villaggio di agricoltori con una necropoli interessante.
Per non parlare dell’età del bronzo e del ferro di cui raccontano gli scavi effettuati alle porte di Teramo e a Tortoreto Alto.
Come dimenticare poi la grande necropoli di Campovalano, presso Campli con le sue duemila e passa tombe e i corredi funerari, le armi, le suppellettili riaffiorata dopo millenni?
Dalle pietre disseminate nella nostra provincia trasuda l’intera civiltà dell’uomo.
Tutti raccontano di un luogo che è stato creato dai Romani nel 790 e, ancor prima, dai popoli italici, segnatamente i Pretuzi così che l’antica Interamnia tra i due fiumi, è anche chiamata Petrut.
Pochi sottolineano il passaggio di quasi tutti gli Italici, gli agricoltori Sabini e Siculi, dei Fenici e ancor più, degli Etruschi di cui una piccola goccia di Dna passa nelle origini cittadine di un abitato dove la storia dell’umanità è forse un po’ snobbata.
Gli antichi Tirreni che non provenivano affatto dall’Anatolia occidentale come affermava Erodoto, e come molti storici credono, ma vantavano origini italiche, nel III secolo o giù di lì, pare si fossero messi in cammino da Tarquinia.
Scoprirono nel territorio teramano un luogo ameno e fertile poco lontano da un mare, l’Adriatico, certamente più a misura d’uomo e percorribile, insomma una terra di vacanza in cui poter trascorrere magari tranquilli attimi di riposo.
Gli Etruschi erano grandi lavoratori, agricoltori e allevatori e certamente hanno trovato nella nostra terra un habitat ideale anche per commerci tra oriente e occidente.
Archeologi e storici, d’altronde, studiano da decenni l’origine di questo popolo e il mistero infinito del loro tramonto affiancando oggi anche la scienza della genetica che permette di leggere nei dettagli il genoma degli uomini di oggi come di quelli antichi.
Certamente gli Etruschi, contrariamente ai Fenici hanno lasciato poco o niente di eredità dissoltasi forse con le migrazioni degli ultimi cinque secoli ma la loro presenza a Teramo non si può definire leggenda.
Prossimamente parleremo della Teramo medievale!
Nessun commento:
Posta un commento