giovedì 8 agosto 2013

“Tocco senza vento, diavolo senza denti”. Nel regno di Casauria

Tocco da Casauria è un avamposto hi-teach di energia alternativa.
È un piccolo comune ai piedi della Majella, ai confini con le rocciose gole del centro termale di Popoli, teatro di scatenati rally internazionali automobilistici lungo le sue mitiche “svolte” ma è il simbolo della green economy internazionale!
Roba da non credere!

Pensate un po’, un paese con pensionati che giocano a briscola, badanti rumene e tante case vuote che si riempiono solo in agosto. Eppure dell’abitato ha parlato il “New York Times”definendolo un modello di sviluppo sostenibile.

“Tocco senza vento, diavolo senza denti”, scrisse poi il Corriere della Sera, riportando la frase di una signora del bar di fronte al municipio.
Niente di più vero!
Che Tocco sarebbe senza le sue belle raffiche che agitano continuamente le pale eoliche, torri da sessanta metri che girano per l’intero giorno, dando energia a tutto per chilometri e chilometri?
Il giorno, con il sole alto, ha ripreso un po’ di colore come le guance dei bimbi dopo la malattia e la convalescenza.

Mentre mi accingo a fotografare in una luce quasi perfetta le macchine rotanti, dopo aver a fatica raggiunto il colle dove si trovano, mi si para davanti un elegante signore di circa settant’anni dalla faccia simpatica e buffa.

È proprietario di una villetta malmessa ma ubicata in un posto incantevole tra il verde degli ulivi.

C’è un orticello e un giardino con rosmarini, alloro, un melograno da frutta e una pianta di limoni a spandere profumi.

In breve mi racconta di vivere gran parte delle sue stagioni a Roma ma che in estate torna sempre in questa casa che volle costruire tanti anni fa, tra i risolini dei concittadini che lo credevano pazzo per isolarsi così.
Dice che nella capitale soffre di male alle ossa e crampi ai polpacci.
Qui no, qui i dolori scompaiono miracolosamente!
E di notte confida di ascoltare con gioia i rumori del buio e i gorgoglii della natura, intervallati dai fruscii dell’aria smossa dalle pale.

Oggi molti hanno offerto pozzi di soldi per la vendita della proprietà, ma lui ha sempre cortesemente rifiutato. Si dice convinto che la morte lo coglierà qui, intento ad annusare i profumi della sua terra.

Sono fuori il paese, tutto dovrebbe essermi estraneo, eppure un perfetto sconosciuto mi offre amicizia, m’introduce nel giardino, offrendomi una deliziosa fetta di anguria fresca.

Mi consiglia, in paese, pane di Tocco con prosciutto tagliato al coltello.

C’è un genere alimentare che prepara questa bontà di Dio!

Gran comunità quella dei “toccolani”.
Si danno tutti da fare, chi nel campo enologico, chi nel commercio, chi nel teatro.
Ci sono anche pastori che un tempo risalivano il tratturo dall’abbazia di San Clemente a Casauria, su per Campo Imperatore.
Oggi i transumanti usano camion moderni per spostare velocemente le greggi e le stalle sono governate con il vento e il sole che alimentano frigoriferi e macchine per produrre formaggi.

Una gustosa leggenda riportata proprio dal Corriere che racconta di un D’Annunzio che qui creò i presupposti per la realizzazione della sua grande opera “La figlia di Jorio”, dopo aver appreso la storia di una ragazzina che fuggì tanti anni prima per salvarsi dalla furia erotica di un branco di ragazzi ubriachi.

Il paese antico è bello da visitare.
Quattro vecchi sono intenti al gioco delle carte.
Uno di essi, guardando la mia Nikon, mi chiede se sono un reporter americano. Gli amici lo prendono in giro.

Mi dicono che ha una fibrillazione atriale e che ogni tanto il cuore perde colpi e il cervello ne risente.
Qui ormai sono abituati alle visite oltre oceano dopo la vicenda dell’articolo.

Fa piangere il cuore, l’abbandono del castello, reso ancor più pericolante dal terremoto del 2009 e transennato ovunque.

Lo trovo invaso da erba alta, rifiuti e gatti randagi.
È l’unica nota stonata!

Raggiungete Tocco da Casauria percorrendo la Tiburtina Valeria km.190, bivio Tocco.
A25 Roma Pescara, uscita Torre dé Passeri/ Casauria se provenienti da Pescara o uscita Bussi sul Tirino se provenienti da Roma. 

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