La piccola chiesa di S. Anna dei Pompetti, nella piazza omonima di Teramo, la più antica della città, era dedicata un tempo a San Getulio, religioso molto amato nel teramano.
Fu molto probabilmente eretta nel periodo bizantino, circa VI secolo e questo la rende uno dei monumenti più vetusti d’Abruzzo. Le notizie sicure si datano comunque dal secolo IX, anche se dagli scritti della nostra teramana la studiosa Anna Maria Cingoli, scopriamo un documento iniziale dell’897 dove si racconta di una donazione a favore del vescovo di allora del conte aprutino Manfredi.
Oggi questo tempio rappresenta un cospicuo resto dell’antica cattedrale di Teramo di Santa Maria Aprutiensis, anteriore al secolo VIII, edificata su di una domus privata romana e distrutta dal barbaro Roberto di Loretello detto di Basville e le sue truppe nell'immane incendio che devastò la capitale dei Pretuzi
a metà del XII secolo.
La cattedrale era grande e si estendeva in larghezza fin dove poi fu costruito il bel palazzo della famiglia Savini, ancora oggi esistente e adiacente la piazza.
In quel tempo Teramo era governata dai conti aprutini, dipendenti dal re normanno Ruggero II.
I principi del regno di Sicilia approfittarono della morte del re nel 1154 e della salita al trono del debole figlio Guglielmo I, per inscenare una profonda ribellione che sfociò in una guerra nella quale l’epilogo fu la terribile messa a sacco della cittadina teramana. Come per un miracolo e i teramani ne furono convinti, le spoglie del glorioso San Berardo rimasero illese, nascoste com'erano sotto delle pietre di una minuscola cappella a lui dedicata.
A Teramo rimase in piedi qualche mura di Santa Maria a Bitetto, la piccola casa medievale dei Francesi di cui parlo in altre pagine del blog e parte del chiostro nel convento francescano delle Grazie. La torre accanto
all'antica cattedrale fu bruciata e oggi è visibile la parte più bassa proprio dietro l'ingresso del tempio.
Tant'è che l'intero quartiere è conosciuto come quello di "Torre Bruciata".
Del vasto edificio rimase solo una piccola parte di cui erano in piedi tre minuscole campate e il presbiterio.
Quel che resta della domus e dell’età romanica è ben visibile all'interno della chiesa attuale.
L’antica cattedrale raggiunse la massima importanza certificata da una bolla del 27 novembre 1153 di papa Anastasio IV che la definì “sede permanente dell’intera diocesi aprutina”.
All'interno da vedere c’è la bella statua di cartapesta raffigurante S. Anna con la Madonna bambina, appena restaurata e restituita al culto in questa settimana di luglio e un antico affresco in fondo al piccolo presbiterio di autore sconosciuto.
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