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martedì 5 marzo 2013

Interamnia Urbs!

Le colline che cingono Teramo non sono mai cambiate.

Rappresentano la metafora della libertà, la vita oltre le costrizioni, la possibilità di guardare il mondo dall’alto.
Le alture rappresentano il colle di Leopardi nel suo infinito poetico.

In collina ho dato il mio primo bacio e ho vissuto tanti falò dell’otto dicembre con la Vergine che credevamo passasse di qui insieme agli angeli per giungere con la sua casa a Loreto, nel santuario dei frati cappuccini.

Sulle alture ho fatto il primo giro in macchina, le corse in bici, le ronde di motorini impazziti.

Ancora oggi ci vado a scattare foto, ad ascoltare musica, a riordinare i cassetti della mente.

In collina vorrei fare l’ultima passeggiata da salma, con amici al seguito.

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