Tempo di vendemmia.
E allora, passeggiata in bici del professor Lucio De Marcellis con la signora Angela, sua moglie, del Coordinamento Ciclabili teramane, alla scoperta di un bel crinale al confine tra Abruzzo e Marche, una zona di vitigni e di ottimo vino.
Il percorso collinare su cui viaggiamo, in sella alla fidata bici, è stato battezzato “il Crinale Aprutino-Piceno”, in assonanza all’itinerario marchigiano chiamato “Il Crinale dei Piceni”.
Questa gita che andiamo a proporre, in collaborazione con gli amici delle associazioni ambientaliste, è una fantastica cavalcata che porta nel cuore di una delle “vie del vino” più importanti dell’intero Abruzzo.
Ci s’immerge nella vita di campagna, si scoprono facilmente antiche tecniche di lavorazione, visitando aziende centenarie, si raggiungono borghi incantati dai panorami fantastici e storici.
Di qui sono passate le orde dei barbari per recarsi a combattere contro Roma, qui Annibale ha ritemprato le sue truppe prima di giungere a Canne di Puglia per vincere la famosa battaglia, oggi rievocata in tutti i libri di storia.
Sono questi dei luoghi legati insieme dal “filo rosso” del Montepulciano e dal “gomitolo bianco” del Trebbiano, colossi della nostra produzione vinicola.
I ciclisti più allenati possono partire dalla costa adriatica: Villa Rosa o Alba Adriatica.
Il primo obiettivo sarà raggiungere Colonnella.
Tra i diversi itinerari più o meno duri, è stato scelto quello che parte a poche centinaia di metri a nord della rotonda sulla statale sedici di Alba Adriatica e che passa in località Rosati.
Al bivio di partenza la segnaletica indica la località Civita.
Man mano che ci si alza il panorama diventa meraviglioso, tra campagne, casali, viste sul mare e sulle colline circostanti.
Dopo sei chilometri dalla diramazione sulla statale 16, si giunge al primo centro importante della “via del vino”: Colonnella.
È un luogo bellissimo, tutto da vivere, con un panorama incantevole e aria salubre.
Il borgo è fatto di antichi palazzi, intrecci di viuzze, scalinate e piazzette caratteristiche.
Da qui in avanti il percorso è tutto da godere: inizia il crinale, sul quale la strada presenta un lieve saliscendi, alla portata di tutti.
Dall’alto si domina tutta la vallata del Tronto.
La successiva tappa è a Controguerra, che dista a 7 km.
Terra di grandi cantine come le aziende Monti e Illuminati, il bel paese dell’estremità settentrionale d’Abruzzo, offre la visita al Palazzo Ducale degli Acquaviva e al torrione medievale che domina la valle.
Sarebbe vivamente consigliata una deviazione per visitare Corropoli, celebre per la sua badia e per il palio delle botti, rievocazione medievale della disfida tra contrade, in onore della regina Isabella d’Aragona.
Si potrebbe deviare anche per Nereto o Torano Nuovo, riguadagnando in breve la costa.
Il percorso del crinale invece prosegue verso Ancarano, dal caratteristico centro storico, costruito su di un grande tempio dedicato alla Dea Ancaria.
Oggi vi spicca la parrocchiale della Madonna della Pace, al cui interno si conserva una bella effige della Vergine e le reliquie di San Simplicio patrono.
Interessante vedere la casa natale di Giuseppe Flaiani, medico famoso per i suoi studi sulla tiroide che rappresentano certezze scientifiche ancora oggi.
Il crinale ora si abbassa verso il fondovalle e ci porta a Sant’Egidio alla Vibrata.
Borgo antichissimo, la storia racconta di dure dominazioni longobarde del territorio conteso tra i ducati di Spoleto e di Benevento.
Gli insediamenti barbari si notano grandemente nel minuscolo paese abbandonato di Faraone, antico feudo di Berardo di Castiglione in posizione strategica sul fiume.
Sant’Egidio, insieme alla vicina Civitella del Tronto fu insignita dell’onorificenza di “città reale”.
Da questo luogo pregno di storia, si può tornare sulla costa adriatica pedalando sulla pianeggiante Val Vibrata in direzione di Garrufo (l’antica Castrum Rufi), Nereto e quindi Alba Adriatica.
Un’alternativa interessante è scendere nella vallata del Tronto e far ritorno al mare percorrendo la strada provinciale n. 1 nota come la Bonifica del Tronto.
Chi ha gambe allenate e vuole proseguire, può sconfinare nelle Marche ascolane risalendo leggermente a Maltignano e poi planare sulla valle a Marino del Tronto o addirittura raggiungere Ascoli Piceno, tra colori meravigliosi di colline incantate.
Nessun commento:
Posta un commento