In bici, sotto un cielo celeste come i colori a matita dei bambini, lungo il fiume che scorre placido nella valle dei templi e i paesi immoti sulle colline.
Grazie infinite all'amico Lucio De Marcellis del Coordinamento Ciclabili teramane per la collaborazione preziosa!
La ciclo turistica sul Vomano è un bellissimo itinerario che collega il mare alla Strada Maestra del Parco e, fino a Castelnuovo, è alla portata di tutti.
La biforcazione sul fiume Mavone, consente di raggiungere Isola del Gran Sasso e il suo santuario.
Poche indicazioni da parte dei comuni attraversati e, i turisti della costa in estate, potrebbero conoscere il nostro entroterra, per il percorso "La Via delle Abbazie".
Si parte da Scerne, ponte sul Vomano, Statale 16, risalendo la valle nell’argine sud, lato Pineto. Occorre una mountain bike o una city bike con gomme grandi.
La prima parte del percorso, ben tenuto dal comune, costeggia il fiume e s’incontra una zona verde adatta per una bella area di sosta.
Qualsiasi gamba può giungere al ponte di Fontanelle di Atri.
Attraversatolo, si inizia a costeggiare l'argine nord di Notaresco.
Di fronte c’è la splendida abbazia di Santa Maria di Propezzano.
In corrispondenza dell’altro gioiello romanico, San Clemente al Vomano, si punta verso la chiesa, lasciando l'argine alle spalle.
La deviazione è necessaria perché il fiume sta erodendo la sponda.
La grande sorpresa è l’incontro con Giuseppe Tupitti, artista e artigiano.
Nella sua casa, sul percorso, questo signore ha realizzato un piccolo museo privato, macchina del tempo.
Ci sono le trebbiatrici, cinque volte più piccole del normale, i mini trattori, le artistiche sculture di ferro battuto.
Un cartello avvisa: "Io con la vita mi diverto".
Raggiunta la statale, si costeggia il marciapiede nei pressi del ristorante “I Tre Archi”, poi dell'agriturismo “Il Cammino storto”.
Siamo vicini all'area industriale di Castelnuovo.
Fin qui, tutto facile.
In breve scopriamo la torre di Montegualtieri.
Attraversato il ponte, si entra nel territorio di Cellino.
Svoltando a destra, costeggiando il fiume a monte, si arriva a Piane Vomano e, per un saliscendi, alla località Taverna.
Più avanti c’è la diga con il lago artificiale di Villa Vomano.
Sulla statale Piceno-Aprutina, in prossimità del cavalcavia della superstrada A24, si svolta a sinistra per strade secondarie, superando la località Zampitti.
Dopo il bivio per Miano, quello di Spiano.
Una breve salita da percorrere a piedi introduce, a sinistra, per un tratturo che porta a Piane di Collevecchio.
È il tratto più difficoltoso ma anche più bello.
Si costeggia il fiume in un incontaminato bosco.
I Romani, qui, avevano costruito cisterne e terme.
I resti archeologici, affiorati su terreni privati e le locali acque sulfuree lo confermano.
Una nuova passerella conduce sulla destra del fiume, zona industriale.
In poche pedalate si avvista Montorio, la porta del Parco.
Il percorso in mappa sul sito "Piste Ciclabili"
Grazie infinite all'amico Lucio De Marcellis del Coordinamento Ciclabili teramane per la collaborazione preziosa!
La ciclo turistica sul Vomano è un bellissimo itinerario che collega il mare alla Strada Maestra del Parco e, fino a Castelnuovo, è alla portata di tutti.
La biforcazione sul fiume Mavone, consente di raggiungere Isola del Gran Sasso e il suo santuario.
Poche indicazioni da parte dei comuni attraversati e, i turisti della costa in estate, potrebbero conoscere il nostro entroterra, per il percorso "La Via delle Abbazie".
Si parte da Scerne, ponte sul Vomano, Statale 16, risalendo la valle nell’argine sud, lato Pineto. Occorre una mountain bike o una city bike con gomme grandi.
La prima parte del percorso, ben tenuto dal comune, costeggia il fiume e s’incontra una zona verde adatta per una bella area di sosta.
Qualsiasi gamba può giungere al ponte di Fontanelle di Atri.
Attraversatolo, si inizia a costeggiare l'argine nord di Notaresco.
Di fronte c’è la splendida abbazia di Santa Maria di Propezzano.
In corrispondenza dell’altro gioiello romanico, San Clemente al Vomano, si punta verso la chiesa, lasciando l'argine alle spalle.
La deviazione è necessaria perché il fiume sta erodendo la sponda.
La grande sorpresa è l’incontro con Giuseppe Tupitti, artista e artigiano.
Nella sua casa, sul percorso, questo signore ha realizzato un piccolo museo privato, macchina del tempo.
Ci sono le trebbiatrici, cinque volte più piccole del normale, i mini trattori, le artistiche sculture di ferro battuto.
Un cartello avvisa: "Io con la vita mi diverto".
Raggiunta la statale, si costeggia il marciapiede nei pressi del ristorante “I Tre Archi”, poi dell'agriturismo “Il Cammino storto”.
Siamo vicini all'area industriale di Castelnuovo.
Fin qui, tutto facile.
In breve scopriamo la torre di Montegualtieri.
Attraversato il ponte, si entra nel territorio di Cellino.
Svoltando a destra, costeggiando il fiume a monte, si arriva a Piane Vomano e, per un saliscendi, alla località Taverna.
Più avanti c’è la diga con il lago artificiale di Villa Vomano.
Sulla statale Piceno-Aprutina, in prossimità del cavalcavia della superstrada A24, si svolta a sinistra per strade secondarie, superando la località Zampitti.
Dopo il bivio per Miano, quello di Spiano.
Una breve salita da percorrere a piedi introduce, a sinistra, per un tratturo che porta a Piane di Collevecchio.
È il tratto più difficoltoso ma anche più bello.
Si costeggia il fiume in un incontaminato bosco.
I Romani, qui, avevano costruito cisterne e terme.
I resti archeologici, affiorati su terreni privati e le locali acque sulfuree lo confermano.
Una nuova passerella conduce sulla destra del fiume, zona industriale.
In poche pedalate si avvista Montorio, la porta del Parco.
Il percorso in mappa sul sito "Piste Ciclabili"
penso sia ora che venga riconosciuta anche la presenza del Museo Archeologico di Notaresco, che, a detta di tanti visitatori, è molto più istruttivo degli altri musei abruzzesi, soprattutto dal punto di vista didattico, oltre alla presenza di meravigliosi reperti del'VIII millennio a.C. nella sezione preistorica e protostorica,ed altri ancora del periodo italico-romano dal IX sec. a.C. fino al IV sec. d.C: vetri che imusei abruzzesi non hanno, ceramiche a pareti sottili (circa 80 tipologie) e tanto altro ancora, tutti del nostro territorio, Da Castellalto a Montepagano, dal Vomano al Tordino.... 10 Km.X 10 Km. oltre settanta siti trovati dal sottoscritto (oltre ai 13-14 noti) in circa 50 anni di ricerche....-Grazie.
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