Cerca nel blog

domenica 3 febbraio 2013

Mosciano Sant'Agelo: tesori del borgo

Mosciano Sant’Angelo: il borgo nelle parole di una persona che ha scelto questo paese
come patria d’elezione.
Chi più di Daniela Ferrante, infatti, può essere definita “follemente innamorata del territorio”?

Sentite che curriculum:
Laurea in Arti visive e specializzata in Didattica museale, guida turistica della Regione Abruzzo, esperta di valorizzazione e promozione dei Beni culturali, per diversi anni operatrice museale e didattica presso i Civici Musei di Teramo, infine coordinatrice dei Servizi museali per i Musei Civici di Giulianova.

Daniela, a Mosciano Sant’Angelo cosa consiglieresti di vedere?

«Non c’è dubbio, Villa Ventilj con il Museo Pagliaccetti.
Una istituzione che può diventare, con un’attenta e lungimirante programmazione
culturale, unita ad opportuni investimenti di tipo finanziario ma anche di risorse umane e professionali, un’occasione di crescita per il territorio.

La figura di Pasquale Ventilj si è distinta nella storia culturale della nostra provincia nei decenni a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del nuovo secolo. Filantropo e appassionato collezionista d’arte, nel 1914 a Firenze recuperò e acquistò l’intero corpus dei gessi dello scultore giuliese Raffaello Pagliaccetti, salvandoli dalla dispersione.

Oggi è possibile visitare la collezione raccolta ed esposta al pubblico al primo piano
della villa di famiglia a Mosciano, che la Fondazione ha voluto destinare a museo dedicato al grande artista.
Negli spazi suggestivi della villa, immersa nel verde, le sale si aprono una dopo l’altra allo sguardo, animate unicamente dalle opere dello scultore e dalla luce che le circonda.

Accanto ai gessi le loro copie fuse in bronzo nel 2009.
Sono il risultato di un lungo e complesso progetto di tutela che ha previsto prima una fase di restauro dei gessi, e successivamente una fase di realizzazione delle copie bronzee con l’intento di conservare le statue per le generazioni future, sopperendo alla deperibilità del gesso stesso».

Quali sono i soggetti dei gessi e delle fusioni in bronzo?

«Si tratta soprattutto di ritratti di protagonisti, maggiori e minori, della
cultura e della storiai t a l i a n a : Gioacchino Rossini, Galileo Galilei, Ugo Foscolo, Giuseppe Garibaldi, la poetessa Giannina Milli, il filosofo Gino Capponi.

La grande maestria tecnica, la capacità di restituire attraverso dettagli vivi il
carattere psicologico dei personaggi, la resa anatomica impeccabile, l’equilibrio dei gesti e delle pose: tutto il fascino dell’opera dello scultore giuliese trova in questi spazi, in questa atmosfera, un luogo privilegiato della fruizione.

Per gli appassionati la visita può proseguire a Giulianova, nel centro storico,
con la Cappella De’ Bartolomei (Cenotafio) e la Gipsoteca Pagliaccetti.
L’ingresso alla mostra di Villa Ventlj è gratuito ma su prenotazione.
Tutte le informazioni sono reperibili sul sito della omonima Fondazione».

Fantastica poi la Torre Acquaviva, nel centro di Mosciano …

«È un complesso formato dalla Torre del sec. XIV, la chiesa di San Michele Arcangelo con la sua bella facciata in mattoni e il sagrato che costituisce, a mio avviso, lo scorcio architettonico più suggestivo del centro storico.
Frutto di un intervento di restauro e di completo rifacimento della facciata progettato nel 1929 da Francesco Patella, l’architettura del complesso conserva, nonostante i numerosi interventi, un aspetto organico.
Nella Torre Acquaviva, una tra le numerose, svettanti torri in laterizio che caratterizzano il centro storico ricalcando, in parte, l’antico tracciato della cinta
muraria difensiva, è incastonato il bassorilievo inaugurale del 1397 con la figura protettiva di San Michele Arcangelo.

Ai suoi lati i cartigli che narrano dell’edificazione della torre, della committenza
benedettina e delle autorità vigenti nel territorio, rappresentate in basso dallo stemma dei Duchi Acquaviva e delle famiglie a loro imparentate.
L’edificazione della Torre a completamento del sistema difensivo del borgo fornì un
punto d’osservazione privilegiato e particolarmente efficace per la sua difesa e per
il controllo del territorio circostante.
Oggi la costruzione rimane più arretrata e la visuale limitata dagli sviluppi urbanistici successivi, ma sono sufficienti pochi passi per raggiungere il Belvedere panoramico e godere di quel paesaggio ampio e luminoso che da qui accompagna lo sguardo fino al mare».

Non solo Mosciano, però.

«Naturalmente a queste visite si può coniugare una passeggiata per il centro
storico di Mosciano e di Montone…
E scoprire la chiesa ottocentesca dell’Addolorata e l’adiacente, piccolo Museo di
arte sacra, recentemente inaugurato nei locali dell’ex sagrestia.
Il tempio dalla sobria facciata in semplice laterizio, conserva al suo interno alcune importanti opere d’arte che testimoniano la grande dedizione e l’impegno profuso dal Sindaco Pietro Sabatini, dai parrocchiani e dal commendatore Pasquale Ventilij nell’abbellire un luogo di culto così significativo per la comunità moscianese.
Il pittore teramano Gennaro Della Monica, all’apice della sua carriera artistica,
venne incaricato nel 1874 di dipingere le tele per gli altari laterali dell’unica navata, raffiguranti S. Gaetano nell’atto di fare elemosina e S. Andrea che celebra messa.

Dello stesso autore la chiesa custodisce un’altra tela, La Deposizione di Gesù dalla
Croce, ma soprattutto si offrono all’ammirazione del visitatore quattro splendide, eleganti figure femminili che Della Monica dipinge nei pennacchi della cupola tra il 1874 e il 1876.
Le profetesse del Vecchio Testamento Debora, Giuditta, Ester e Sara emergono potentemente dai loro angoli con prospettive ed effetti visivi di trompe l’oeil davvero suggestivi.
Da notare due fantastici particolari: la mano di Debora appoggiata al cornicione in alto e la sommità del bastone di Ester escono letteralmente dalla superficie dipinta perché sono realizzati tridimensionalmente in cartapesta.

Sull’altare principale della chiesa una bella statua dell’Addolorata più suggestivo del centro storico.
Frutto di un intervento di restauro e di completo rifacimento della facciata progettato nel 1929 da Francesco Patella, l’architettura del complesso conserva, nonostante i numerosi interventi, un aspetto organico.
Nella Torre Acquaviva, una tra le numerose, svettanti torri in laterizio che caratterizzano il centro storico ricalcando, in parte, l’antico tracciato della cinta
muraria difensiva, è incastonato il bassorilievo inaugurale del 1397 con la figura protettiva di San Michele Arcangelo.

Ai suoi lati i cartigli che narrano dell’edificazione della torre, della committenza
benedettina e delle autorità vigenti nel territorio, rappresentate in basso dallo stemma dei Duchi Acquaviva e delle famiglie a loro imparentate.
L’edificazione della Torre a completamento del sistema difensivo del borgo fornì un
punto d’osservazione privilegiato e particolarmente efficace per la sua difesa e per
il controllo del territorio circostante.
Oggi la costruzione rimane più arretrata e la visuale limitata dagli sviluppi urbanistici successivi, ma sono sufficienti pochi passi per raggiungere il Belvedere panoramico e godere di quel paesaggio ampio e luminoso che da qui accompagna lo sguardo fino al mare».

Le foto dell'interno del Museo Sacro sono gentilmente messe a disposizione dal sig. Tonino Di Matteo.


Articolo pubblicato sul N°6 di Paesaggio Teramano (Febbraio - Marzo 2012)
Chi lo desidera può visionare la rivista in *pdf oppure fare il download dello stesso *pdf).

L'articolo è stato redatto da Sergio Scacchia, autore tra l'altro di tre libri:
"Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat" e "Abruzzo nel cuore".

L'articolo è stato condiviso su Facebook nella bacheca di Sergio Scacchia e nella pagina "Il Mio Ararat" e su Google Plus.

L'articolo è stato pubblicato dalla PacotVideo su:
(blog della Città di Teramo - blog di Pensieri Teramani)
Pagina Facebook
(Il blog della città di Teramo e della sua Provincia)
N°1 pagina di Google Plus
(La città di Teramo e la sua Provincia)
Twitter
(Città di Teramo Blog)
===========================

Nessun commento:

Posta un commento